Pierangelo Di Vittorio

Corsi: Antropologia dell'immagine

CORSI

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BIO

Pierangelo Di Vittorio, filosofo e scrittore

Dopo la laurea in filosofia a Bari, lavora nei Servizi di salute mentale di Trieste, per poi continuare i suoi studi a Strasburgo, ottenendo il dottorato in filosofia.

Per diversi anni ha svolto attività di ricerca e insegnato Lessico filosofico francese presso l’Università di Bari. Successivamente ha ottenuto un post-dottorato a Bordeaux, nel quadro del progetto di ricerca “Costruzione delle categorie della salute mentale”, finanziato dalla Maison des Sciences de l’Homme d’Aquitaine.

È tra i fondatori di Action30, collettivo di ricercatori e artisti che dal 2005 sperimenta forme ibride di condivisione della cultura.

Attualmente lavora, sia in Italia sia in Francia, in diversi ambiti: formazione e realizzazione di progetti concernenti la filosofia e la salute mentale, attività creativa nell’abito della comunicazione e dell’arte (in particolare teatro).

Tra le sue pubblicazioni:
Foucault e Basaglia. L’incontro tra genealogie e movimenti di base (Verona 1999); (con M. Colucci), Franco Basaglia (Milano 2001; Merano 2020); (et al.) L’uniforme e l’anima. Indagine sul vecchio e nuovo fascismo (Bari 2009); (et al.) Bazar Elettrico. Bataille, Warburg, Benjamin at Work (Potenza 2017); (con B. Cavagnero), Dopo la legge 180. Testimoni ed esperienze della salute mentale in Italia (Milano 2019); Ragione funambolica. Sull’utilità del pensiero per la vita (Milano-Udine 2021).
Fa parte della redazione della rivista “aut aut” e della Scuola di filosofia di Trieste; Fitzcarraldo Fragment. Il sublime, la techne, il legame sociale (Roma 2023).

Presso IDEAcademy insegna “Antropologia dell’immagine”.

Il corso intende fornire degli strumenti culturali per favorire un accesso critico all’universo della comunicazione e al tempo stesso stimolare la creatività dei partecipanti.

Siamo sempre condizionati da modelli socio-antropologici che mutano nel tempo: non darli per scontati permette di acquisire un atteggiamento meno ingenuo rispetto al contesto nel quale la nostra attività creativa è chiamata a cimentarsi.

Il metodo utilizzato nel corso è quello dei Worktable: “tavoli da lavoro” dove confluiscono e si mescolano materiali eterogenei (saggi, romanzi, immagini, estratti di film, pubblicità ecc.), coinvolgendo i partecipanti in un “gioco della cultura” finalizzato a creare delle piccole comunità di ricerca.